Ponza ha sempre incantato chiunque mettesse piede sulle sue coste, dagli antichi Romani ai monaci benedettini, fino ai Borbone. I Romani, con la loro ingegnosità, costruirono cisterne per raccogliere l’acqua dolce, così rara sull’isola, e peschiere per aragoste e murene. I benedettini eressero monasteri a Ponza e Zannone, ma fu Carlo III di Borbone a ridare vita all’isola nel XVIII secolo, ripopolandola con famiglie ischitane e stabiesi e cancellando il ricordo delle devastazioni saracene.
L’isola ha stregato anche il celebre documentarista Folco Quilici, che a Palmarola si immerse per la prima volta, descrivendo “il cristallo delle acque che rifletteva le ombre e le luci di rocce di forme fantastiche”. Palmarola continua a essere amata dai pescatori, che apprezzano la generosità della Secca di Mezzogiorno, ricca di aragoste, cernie e murene, ma anche di tonni e verdesche. Zannone, invece, conserva il ricordo di una nobiltà decadente, che fino agli anni ’70 organizzava festini e battute di caccia nella villa della famiglia Casati Stampa. Più distante è Ventotene, a metà strada tra Ponza e Ischia, che con la vicina Santo Stefano merita una visita dedicata.
Ponza e Ventotene sono le uniche isole dell’arcipelago abitate tutto l’anno. I traghetti collegano Ponza a Formia e Terracina tutto l’anno, impiegando circa due ore e mezza, mentre in estate gli aliscafi, più veloci, partono anche da Anzio, San Felice Circeo e Napoli.
L’isola invita a essere esplorata: verso sud e ponente, con la rinomata Chiaia di Luna, o verso nord, tra le calette più selvagge. Vicino al porto, la cooperativa “Barcaioli Ponzesi” organizza gite in mare, ma la concorrenza non manca. Biciclette e scooter sono i mezzi più pratici per muoversi, ma Ponza si presta anche a essere scoperta a piedi. Dal porto, in pochi minuti si raggiungono luoghi storici come Punta della Madonna, con i resti della villa romana e la Cisterna della Parata, oppure le Cisterne della Grotta del Serpente e della Dragonara, che rifornivano di acqua potabile le ville patrizie romane. Le Grotte di Pilato, peschiere scavate nella roccia dagli antichi Romani, sono accessibili solo via mare.
Scendendo verso sud, la spiaggia di Bagno Vecchio, ora inagibile, offre una necropoli romana lungo il percorso e la Chiesa della Madonna della Civita, con vista sui faraglioni di Calzone Muto. Qui si trova Monte Guardia, la vetta più alta di Ponza, e il faro di Punta della Guardia.
Chiaia di Luna, la spiaggia più famosa di Ponza, è chiusa da anni, ma testimonia l’amore dei Romani per l’isola, con il tunnel di accesso scavato nel tufo. Oggi, si può raggiungere solo via mare, come Capo Bianco e i Faraglioni di Lucia Rosa, tristemente noti per la leggenda della ragazza che si gettò in mare per amore. La spiaggia di Lucia Rosa, ideale per snorkeling e per visitare un antico relitto romano, offre una vista mozzafiato su Palmarola.
Risalendo a est, Santa Maria è uno dei borghi più affascinanti, con possibilità di noleggiare barche o prenotare gite. La spiaggia del Frontone, una delle più frequentate, è il cuore pulsante della movida serale.
Da Le Forna, la discesa a Cala Feola, unica spiaggia di sabbia, è faticosa ma gratificante, con le sue piscine naturali e i servizi di bar e ristorazione. Più avanti, Cala dell’Acqua, con una delle poche sorgenti dell’isola, è destinata a ospitare un dissalatore. Dopo il fortino di Punta Papa, si trovano calette impervie come Cala Cavone e Cala Cecata, raggiungibili solo dopo una discesa impegnativa.
A est di Le Forna, Cala d’Inferno e Cala Gaetano sono paradisi per le immersioni, con oltre 300 gradini da scendere per raggiungere una spiaggia di ciottoli. Il punto più a nord è Cala Felce, con le sue pietre di zolfo e la veduta dell’isoletta di Gavi.
Con circa 40 chilometri di costa, Ponza offre molto più che sole e relax. Le calette inaccessibili e il sole che si nasconde presto dietro i monti invitano a sfruttare il mare per attività come immersioni, pesca sportiva, snorkeling, canoa e nautica. La vegetazione mediterranea e i tanti sentieri offrono opportunità di escursioni e mountain bike.
Tra le attrazioni culturali, la chiesa di San Silverio, patrono dell’isola, celebra una festa il 20 giugno con una fiera di tre giorni e una processione via terra e via mare. A Le Forna, la chiesa SS. Maria Assunta in Cielo arricchisce il ferragosto ponzese con eventi imperdibili.
Per chi desidera scoprire questo gioiello del Mar Tirreno, il punto di partenza ideale è Terracina. Da qui si raggiunge con facilità l’isola, è possibile immergersi nell’incanto di Ponza, un’isola che mescola storia e magia naturale in un abbraccio senza tempo. Ponza vi aspetta con le sue calette nascoste, le acque cristalline e le storie affascinanti che hanno attraversato i secoli, pronta a regalare emozioni uniche a chi saprà ascoltarne il richiamo.
Ponza has always captivated anyone who set foot on its shores, from the ancient Romans to the Benedictine monks, and later, the Bourbons. The Romans, with their ingenuity, built cisterns to collect fresh water, so rare on the island, and fishponds for lobsters and moray eels. The Benedictines erected monasteries on Ponza and Zannone, but it was Charles III of Bourbon who revitalized the island in the 18th century, repopulating it with families from Ischia and Stabia, erasing the memory of Saracen devastations.
The island also enchanted the renowned documentarian Folco Quilici, who first dived at Palmarola, describing “the crystal waters reflecting the shadows and lights of rocks of fantastic shapes.” Palmarola continues to be loved by fishermen who appreciate the bounty of the Secca di Mezzogiorno, rich in lobsters, groupers, and moray eels, as well as tuna and blue sharks. Zannone, on the other hand, retains the memory of a decayed nobility, which until the 1970s organized parties and hunting expeditions in the villa of the Casati Stampa family. Further away is Ventotene, halfway between Ponza and Ischia, which, along with nearby Santo Stefano, deserves a dedicated visit.
Ponza and Ventotene are the only islands in the archipelago inhabited year-round. Ferries connect Ponza to Formia and Terracina all year, taking about two and a half hours, while in summer, faster hydrofoils also depart from Anzio, San Felice Circeo, and Naples.
The island invites exploration: to the south and west, with the renowned Chiaia di Luna, or northwards among the wilder coves. Near the port, the “Barcaioli Ponzesi” cooperative organizes sea trips, but competition is plentiful. Bicycles and scooters are the most practical means of getting around, but Ponza is also well-suited for discovery on foot. From the port, in a few minutes, one can reach historical sites like Punta della Madonna, with the remains of the Roman villa and the Parata Cistern, or the Serpente and Dragonara Cisterns, which supplied potable water to Roman patrician villas. The Pilate Caves, fishponds carved into the rock by the ancient Romans, are accessible only by sea.
Heading south, the currently inaccessible Bagno Vecchio beach offers a Roman necropolis along the way and the Church of Madonna della Civita, overlooking the Calzone Muto sea stacks. Here is Monte Guardia, the highest peak on Ponza, and the Punta della Guardia lighthouse.
Chiaia di Luna, Ponza’s most famous beach, has been closed for years but testifies to the Romans’ love for the island with its access tunnel carved into the tuff. Today, it can only be reached by sea, like Capo Bianco and the Lucia Rosa sea stacks, sadly known for the legend of the girl who threw herself into the sea for love. The Lucia Rosa beach, ideal for snorkeling and visiting an ancient Roman shipwreck, offers a breathtaking view of Palmarola.
Heading east, Santa Maria is one of the most charming villages, with opportunities to rent boats or book trips. The Frontone beach, one of the most frequented, is the pulsating heart of the evening nightlife.
From Le Forna, the descent to Cala Feola, the only sandy beach, is strenuous but rewarding, with its natural pools and bar and restaurant services. Further on, Cala dell’Acqua, with one of the few springs on the island, is destined to host a desalination plant. After the Punta Papa fort, there are impervious coves like Cala Cavone and Cala Cecata, reachable only after a challenging descent.
East of Le Forna, Cala d’Inferno and Cala Gaetano are paradises for diving, with over 300 steps to descend to reach a pebble beach. The northernmost point is Cala Felce, with its sulfur stones and the view of the islet of Gavi.
With about 40 kilometers of coastline, Ponza offers much more than sun and relaxation. The inaccessible coves and the sun that quickly hides behind the mountains invite the use of the sea for activities such as diving, sport fishing, snorkeling, canoeing, and boating. The Mediterranean vegetation and the many trails offer opportunities for hiking and mountain biking.
Among the cultural attractions, the Church of San Silverio, the island’s patron saint, celebrates a feast on June 20 with a three-day fair and a procession by land and sea. In Le Forna, the Church of SS. Maria Assunta in Cielo enriches the Ponza Ferragosto with unmissable events.
For those wishing to discover this jewel of the Tyrrhenian Sea, the ideal starting point is Terracina. From here, it is easy to reach the island and immerse oneself in the enchantment of Ponza, an island that blends history and natural magic in a timeless embrace. Ponza awaits you with its hidden coves, crystal-clear waters, and fascinating stories that have traversed the centuries, ready to offer unique emotions to those who can heed its call.